Di là dalla finestra, il mare
Mio padre sedeva al tavolo della cucina.
Mia madre scostava la sedia e si sedeva accanto,
finiti i lavori, senza far rumore.
Era questa la loro vita insieme:
ci stupivamo delle loro diversità,
e gridavamo d’essere felici.
Solo adesso, nel ricordo, sappiamo
come può essere silenzioso l’amore.
E in questa stanza vuota, dal tavolo solitario,
mi riconosco e li rivedo simili
nell’onestà degli occhi.
E l’immortalità cerco nelle cose,
al loro posto come se ci fosse
chi s’aggira per casa senza far rumore.
Di là dalla finestra, il mare.
Lo vedevo lontano, sentivo frangersi i flutti
sulla diga delle nostre placide acque.
L’amore riempiva il tempo dell’attesa
di farci grandi:
il mondo era laggiù, che ci aspettava.
Copyright Maria Luperini 2024
Beyond the window, the sea
My father would sit at the kitchen table.
Having finished her work, my mother would pull out her chair
and sit beside him, silently.
This was their life together:
we were amazed at their differences,
yet we shouted for joy.
Only now, as we remember, do we know
how silent love can be.
And in this empty room, from this lonely table,
I recognize myself and understand
their honest eyes
And I search for the persistence of things,
in their place as if it were they
who wander silently around this house.
Beyond the window, the sea.
I see it. far away, I hear the waves breaking
on the embankment of our placid waters.
Love filled our anticipation
to grow:
the world was down there, expecting us.
Translation by Mike Maggio and Francesco Bucci
Copyright 2024 Mike Maggio and Francesco Bucci
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